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luoghi che non esistono più

installation view, Artopia Gallery, Milan, 2010.

IT

luoghi che non esistono più

Questo lavoro è una ricostruzione frammentaria dei luoghi che caratterizzavano milano durante il periodo che vi ho vissuto. Sono una selezione di posti differenti, alcuni collegati ad aspetti del mio vivere quotidiano, altri invece hanno un carattere più sociale, in quanto permangono nelle memorie collettive di una certa generazione e di una specifica scena alternativa della città. Se una città la si può descrivere facendo un elenco dei posti in cui abbiamo vissuto, questi sono i luoghi che elencherei. Caratteristica comune fra tutti è che nessuno di loro esiste più.  Sono stati semplicemente sostituiti da altri nell’ovvio processo di trasformazione del tessuto sociale ed urbano di una città che cambia e di generazioni che invecchiano. 

Ho tentato di costruire dei modelli basandomi sui miei ricordi, che sono approssimativi e parziali,  alcuni sono più nitidi o precisi, altri si fanno sempre più sfuocati. Perciò questi modellini sono estremamente semplificati, scarni. Solo pochi dettagli per caratterizzarli, un’insegna, il colore di una parete, uno specchio. Non sono in scala ovviamente, poiché la memoria non conosce le proporzioni numeriche. Sono semplicemente piccoli o grandi, più lontani o vicini.

Mi sono messa a tagliare, incollare e dipingere questi luoghi ricostruendoli secondo le mie capacità. Parallelamente ho cercato di collocare la loro esistenza nel tempo. Ho cercato l’anno in cui sono stati aperti e l’anno in cui sono stati chiusi. In questo è stato fondamentale il chiedere e cercare nei social-network, dove le persone ricordano (e spesso  rimpiangono) un party, un negozio di dischi, un bar oppure semplicemente si lamentano dell’assenza di un panificio sotto casa.

Io vivevo in ticinese a milano, un quartiere molto specifico per le cose che c’erano e che vi accadevano. Il “Bar Verde” dove prendevo il caffè e le sigarette ogni giorno, era  contemporaneamente  il bar dei residenti della via ed uno dei luoghi di ritrovo del sabato pomeriggio per la scena dark  milanese degli anni ‘90 fino alla chiusura. Il negozio di dischi “Ice Age” sotto il mio appartamento è stato fino al 2006 un punto di riferimento per la musica alternativa. Il più economico è cordiale “Ristorante Cinese” in Corso di Porta Ticinese ha cambiato gestione e si è trasformato in un ristorante giapponese nel 2003. Al civico 68 ha chiuso definitivamente l”Ambulatorio Veterinario Dottor delle Donne”. Il “Panificio” anche lui ha chiuso attorno al 2003. A questi rimane da aggiungere il “Rainbow Club” (1993-2008) in via Besenzanica 3 ed il “Linus Club” (1994-2000) dietro via Larga.

 

 

ENG

models

This work is a fragmentary reconstruction of the places that characterized the city of Milan during the time that I lived there. They are just a personal selection of different places. Some are tightly connected to my everyday life and others are also in the memories of a specific “generation” of the alternative scene in the city. Common characteristic of all those places is that they do not exist any longer. They were simply replaced by others in the urban redevelopment of the city.

I built models of all those places based only on my memories which are partial and approximate. That is why the models are extremely simple. They are only characterized by few details like the colour of a wall, a mirror, a sign.

I looked for the year in which they opened and the year in which they shut down. To do this, it has been of fundamental importance to ask  and to look for information in social networks; there can one find people who remember (and often, regret) a party, a music store, a bar, or simply complain that there is no longer a bakery under their house.

I used to live in Ticinese in Milan, a very peculiar district because of the things that were there, and what happened there. The ''Bar Verde'' (the green bar) where I used to have coffee and buy cigarettes everyday was at the same time the bar of the habitues who lived in the street and one of the Sunday afternoon meeting points for the dark scene, from the 90's untill when it shut down. The ''Ice Age'' music store under my apartment has been until it's closure in 2006 one of the reference points for alternative music. The cheapest and friendliest ''Ristorante Cinese'' (Chinese restaurant) in Corso di Porta Ticinese had a management change and became a Japanese restaurant in 2003. To add to these, there is the ''Rainbow Club'' (1993-2008) in via Besenzanica 3 and the ''Linus Club'' (1994-2000) behind via Larga.

 

 

 

 

 

 

 

DE

Orte die nicht mehr existieren


Installation. 16 Modelle, von der Decke hängend, Kiefernholzleisten, Pappe, Kork, Acrylfarbe, verschiedene Maße. 2010.

Die Arbeit besteht aus der teilweisen Rekonstruktion der Mailänder Innenstadt aus der Zeit in der ich dort wohnte. Es handelt sich um eine Auswahl von Orten. Einige waren Teil meines Alltags, andere gehören außerdem zu den kollektiven Erinnerungen einer bestimmten Generation der alternativen Szene Mailands. Das gemeinsame Merkmal all dieser Orte ist, dass sie nicht mehr existieren. Ihre Gebäude wurden im Zuge des urbanen Wandels geschlossen und abgerissen oder durch neue Nutzungen der Räume abgelöst.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

luoghiartopia2
luoghi che non esistono più, installation view, Artopia Gallery, Milan, 2010.

 

“Ice Age, Corso di Porta Ticinese 76, 1994-2006”
e il mio ex appartamento di Milano,1995-2009.

Legno cartone dipinto, 30 x 39cm h 45cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

iceage

“Ice Age, Corso di Porta Ticinese 76, 1994-2006"  at the ground floor and my old flat at the third floor, 1995-2009.

Pine wood and cardboard, 30 x 39cm h 45cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nino La Loggia:

Ice Age nasce nel 1989 staccandosi da Supporti. La sede originaria era in Viale Coni Zugna. Dopo un anno e mezzo Ice Age trasloca in Via Vigevano e nel Marzo 1991 viene rilevato da me, Giacomo Spazio (co-fondatore con me dei 2+2=5), Stefano Ghittoni (Dining Rooms, Peter Sellers and the Hollywood Party e molti altri progetti) e Vincent Dalschaert (2+2=5 e vari altri progetti).La situazione in Via Vigevano era abbastanza drammatica, spese di affitto altissime, fuori zona e il catalogo del negozio era osceno, vomitevole. Il Caso volle che Stefano passasse a prendersi dei pantaloni da Surplus e vide al 76 un piccolo negozietto con la fatidica insegna "Affittasi", prese il numero e ZAP! Ci trasferimmo nel giugno del 1994. In Ticinese abbiamo iniziato a specializzarci in Goth, Industrial e nella nuova scena Clubber che in quegli anni stava esplodendo. Giacomo volle lasciare per dedicarsi a tempo pieno alla grafica e all'arte. Il negozio andava benissimo ed eravamo molto affiatati, poi purtroppo, il solito commercialista di turno che fa cazzate e ti trovi a pagare penali su penali e il download illegale segnarono notevolmente il destino di Ice Age. Stefano e Vince non ne potevano più e c'era molta frizione tra noi (si litiga sempre se le cose vanno male o se vanno troppo bene e nascono beghe economiche). Perciò provai ad andare avanti da solo, ma la musica o meglio le vendite musicali cominciarono a crollare, la generazione Mp3 ormai era ed è dominante, la nicchia, anche se ben nutrita di chi comprava vinile, c'era, ma non abbastanza. Allo scadere del contratto di locazione nel 2006 i proprietari hanno voluto triplicare l'affitto... e il sipario calò per Ice Age. Nel negozietto si sono succeduti diversi tipi di attività, l'ultima un negozio di vestiti e dischi, ma dal gusto moooolto confuso che credo durò due annetti scarsi. A tutt'oggi il negozio è sfitto.

< Nino La Loggia tells the story of Ice Age music store.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

K. ha scritto il 8 gennaio 2009 alle 11.25
Per chi bazzicava i giardinetti di Ticinese, Ice Age era una tappa obbligata, un luogo di ritrovo naturale, soprattutto se pioveva...

http://www.facebook.com/group.

< discussion in facebook about Ice Age music store.

 

“Da qui a un mese Ice Age, storico negozio di dischi di quello che era Ticinese, chiude i battenti. E’ un altro pezzo che se ne va. La geografia di Milano sta inesorabilmente cambiando. Martedì, Novembre 28, 2006.”

http://blogs.myspace.com/

< announcement of the closing of Ice Age music store.

 

“Supporti Fonografici, Corso di Porta Ticinese 100, 1990-2005”


Legno, cartone dipinto, 42 x 27cm h 20cm.

 

 

 

 

 

 

supporti

“Supporti Fonografici, Corso di Porta Ticinese 100, 1990-2005”


Pine wood and cardboard, 42 x 27cm h 20cm.

 

 

 

 

 

 

Carlo Villa:

Supporti Fonografici nasce nel 1984 come etichetta discografica new wave dark ed è stata fondata da me e Peter Pestalozza (che è morto nel 1995). Abbiamo prodotto 17 dischi di gruppi come Christian Death e Weimar Gesang. Nel 1985 abbiamo aperto un negozietto molto piccolo in Viale Coni Zugna sempre dedito a quella musica e contemporaneamente io sono diventato un redattore di Rockerilla, rivista per la quale ho intervistato tanti gruppi da Siuoxsie ai Cure (gruppo del quale sono autore del primo libro uscito in Italia nel ‘85 a cura di Gamma Libri). Le cose sono andate avanti così fino al 1990, anno in cui ci siamo allargati entrando nel negozio di Porta Ticinese 100. Nel frattempo i miei impegni per promuovere la musica alternativa sono cresciuti. Ho cominciato a scrivere per Il Manifesto, Il Mucchio Selvaggio, Fare Musica,  Repubblica e a tenere una regolare trasmissione su Radio Popolare, mentre Supporti s’ingrandiva (con il record storico di 500 copie di Nirvana venduti). Dal 1998 in poi le cose in generale cominciarono a mettersi male. Meno soldi in giro e internet che stava arrivando. E' stata una lenta agonia, poi nel 2005, nonostante si potesse andare avanti, io e il mio socio (quello che aveva sostituito Peter) sfiduciati dalla situazione cercammo un compratore. Si fece avanti Deejay Choice di Rimini che però non durò molto, anche loro l'anno scorso hanno venduto la licenza a dei designer che tengono un po’ di musica elettronica, ma prevalentemente sono un negozio vintage. Ci sarebbe da scrivere un libro sulla storia e sulle storie che sono passate dagli scaffali di Supporti. Quando ancora il negozio di dischi era un vero punto di aggregazione per i giovani. Oggi...sai no.

< Carlo Villa tells the story of Supporti Fonografici music store.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il blog di Carlo Villa

Un benvenuto a tutti.
Molti mi hanno chiesto, a seguito delle varie vicissitudini di Supporti Fonografici, se non era il caso di sentirci in altro modo. Ad esempio tramite un blog. L'idea mi è piaciuta molto. Direi che cose da dire ne ho molte. Se avrete voglia di ascoltare e d'interagire credo si possa portare avanti qualcosa d'interessante.

http://supportifono.blogspot.com/

m. ha detto:

e vabbè Supporti non c'è più...
niente dura per sempre ed a volte ci tocca lasciare ciò che ci piace...e come si dice obladi-obladà…life goes on...

giovedì, 26 gennaio, 2006

https://www.blogger.com/comment.g?blogID=21060480&postID=113759567803360961

p. ha detto:

dunque…supporti è stato un punto di riferimento sin dai miei 15-16 anni, quando i soldini per comprare i dischi erano veramente pochi e il più delle volte accompagnavo gli amici più grandi a fare la spesa. tutti i sabati ci si trovava al muretto in duomo, poi a piedi per via torino, e si arrivava fin lì. se non ricordo male non eravate ancora in porta ticinese. era bello girarsi e rigirarsi il vinile tra le mani per poi assaggiarne il contenuto sul piatto. crescendo son passata da rockerilla a rumore per approdare al mucchio, ed eleggerlo quale mia rivista preferita in assoluto. e ho cominciato a comprare dal sito per comodità visto che gli appuntamenti dell'adolescenza sono inevitabilmente andati persi man mano che il percorso di maturazione musicale si dissociava da quello dell’ immagine.
domenica, 22 gennaio, 2006

https://www.blogger.com/comment.g?blogID=21060480&postID=113744407740615656

< Blog of Carlo Villa e posts.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Bar Verde, Corso di Porta Ticinese 80, 19//-2004”

Legno, cartone dipinto, 35 x 28 cm h 15cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

barverde

“Green Bar, Corso di Porta Ticinese 78, 19//-2004”

Pine wood and cardboard, 35 x 28 cm h 15cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

C. ha scritto il 11 gennaio 2009 alle 11.09
passavo anch'io ogni tanto in fiera di senigaglia
di solito vi vedevo riuniti in un bar.... cosi per un paio di anni

P. ha scritto il 13 gennaio 2009 alle 10.11
è verooooo il bar verde di fianco ad ice age...
cazzo l'avevo rimossooooo!!!!


http://www.facebook.com/group

< discussion in facebook about the Green Bar.

 

 

 

 

“Ambulatorio Veterinario Dot. Delle Donne, Corso di Porta Ticinese 68, 1996-2008”

Legno, cartone dipinto, 25 x 23cm h 16cm.  

 

 

 

 

 

 veterinario

"Veterinary Ambulatory Dot. Delle Donne, Corso di Porta Ticinese 68, 1996-2008”

Pine wood and cardboard, 25 x 23cm h 16cm.

 

 

 

 

 

AVVISO IMPORTANTE                 

A partire dal 1 Luglio 2008 sarò costretto, con grande dispiacere, a lasciare liberi i locali alla proprietaria degli stessi. Non avendo trovato una nuova collocazione ho pensato di fare cosa gradita proponendovi la possibilità di visitare, vaccinare, fare esami di laboratorio ed eventuali terapie, direttamente al Vs domicilio.

Dr. Fabrizio delle Donne

< announcement of the closing of the Ambulatory.

 

 

 

, Ristorante Cinese, Corso di Porta Ticinese 69, 19//-2003”

Legno, cartone dipinto, 25 x 30cm h 15cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

cinese

", Chinese Restaurant, Corso di Porta Ticinese 69, 19//-2003”

Pine wood and cardboard, 25 x 3cm h 15cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal 1995 al 2003, take-away due volte alla settimana.

From 1995 untill 2003, take-away twice a week.

“Surplus, Corso di Porta Ticinese 103, 1980-201

Legno, cartone dipinto, 38 x 26cm h 16cm.

 

 

 

 

 

 

surplus

“Surplus, Corso di Porta Ticinese 103, 1980-201

Pine wood and cardboard, 38 x 26cm h 16cm.

 

 

 

 

 

 

Chiude Surplus in ticinese
Pubblicato da Redazione Blog Publishing,
11 marzo 2010

Tutti coloro che a Milano hanno oggi dai diciotto ai quarantacinque anni ci hanno basato dentro l’adolescenza.
Vi ricordate il giro Fiera di Senigallia più Surplus? Ora Milano è cambiata, è una Milano che ci si sta chiudendo attorno. Si lascia spazio alle banche e alle multinazionali. Ci servirà un nuovo HM in corso di porta Ticinese?Dopo 30 anni Surplus di Corso di Porta Ticinese chiude, il piano di sotto quello con tutti i Jeans è già chiuso, sopra rimane per qualche giorno una svendita finale. Le mura del negozio verranno destinate probabilmente ad un altro big della moda.
Dal 18 Marzo anche Ticinese sarà un po’ diversa.

http://www.milanoblog.it/2010/03/11/chiude-surplus-in-ticinese/


< announcement of the closing of Surplus, second hand shop.

 

 

 

 

 

 

“Eliogabalo, Corso di Porta Ticinese/ Piazza XIV Maggio, 19//-1996”

Legno, cartone dipinto, 45 x 45cm h 22cm.

 

 

 

 

 

 

 

eliogabalo

“Eliogabalo Fashion Store, Corso di Porta Ticinese/ Piazza XIV Maggio, 19//-1996”

Pine wood and cardboard, 45 x 45cm h 22cm.

 

 

 

 

 

 

Eliogabalo era un negozio che, negli anni '80 e '90, andava forte soprattutto fra i "dark" e i "new wave", ma vi trovavano rifugio altre tendenze. Tuttavia i prezzi che aveva non erano avvicinabili proprio da tutti.

Eliogabalo era famoso per la sua linea di abbigliamento piuttosto esclusiva ed era in Porta Ticinese, nella sede occupata ora da McDonald.

Chiuse i battenti alla fine del 1996.

Per certi versi, un peccato.

http://sticker-collection.blogspot.com/2009/07/negozi-di-milano-eliogabalo.htm


< about Eliogabalo Fashion Store.

 

 

 

 

 

 

“Negozio di Strumenti Musicali, Corso di Porta Ticinese 75, 19//-200/

Legno, cartone dipinto, 21 x 40cm h16 cm.

 

 

 

 

negoziomusica

“Musical Instrument Store, Corso di Porta Ticinese 75, 19//-200/


Pine wood and cardboard, 21 x 40cm h16 cm.

 

 

 

Non ricordo il nome del negozio, né sono riuscita a trovarlo in internet.

Lì vi ho acquistato un microfono da regalare a un’amica.

< I do not remember the name of the shop, and I did not find informations on the web.

“Ristorante Cinese Pizzeria Calusca, Corso di Porta Ticinese 106, 19//-200/“


Legno, cartone dipinto, 42 x 22cm h 30cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

calusca

“Chinese Restaurant, Pizzeria Calusca, Corso di Porta Ticinese 106, 19//-200/“


Pine wood and cardboard, 42 x 22cm h 30cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Rainbow Club, via Besenzanica 3, 1992-2008”

Legno, cartone dipinto, 60 x 40cm h 22cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

rainbow

“Rainbow Club, via Besenzanica 3, 1992-2008”

Pine wood and cardboard, 60 x 40cm h 22cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il locale nasce intorno all'ottanta come Odissea 2001. Verso la seconda metà degli anni ‘80 cambia nome in Prego e, pur facendo sempre concerti, tenta una svolta di tipo commerciale. All'interno del locale fu portata una macchinona in stile americano e furono organizzate serate con starlette del Drive-In. Successivamente il locale rimane chiuso per un po’. Agli inizi degli anni '90 viene rilevato dai proprietari dello Zimba. Dopo poco i soci litigano e il detentore del nome Zimba si trasferisce altrove.

E’ nel 1993 che il locale cambia il nome in Rainbow Club. In origine il locale era solo reggae e musica nera, ma un accordo con il proprietario permise a Carlo Villa di provare a organizzare un venerdì di musica alternativa. La prima serata gratis attirò 3.000 persone. La serata del venerdì prese il nome inizialmente di Karmadrome, incentrata sul Brit Pop e la musica alternativa, mentre il sabato viene dedicato al Punk, curate entrambe, per un paio di anni, da Carlo Villa stesso.

Rainbow Club Milano
“Per tutti quelli che quindici anni fa questo era l'unico posto dove c'era musica decente...
Per tutti quelli che al sabato sera entravano, pogavano e si sgolavano come dei dannati tutta la notte e poi uscivano distrutti ma felici...
Per tutti quelli che quando non avevano ancora la patente dovevano andarci con la 95 e uscire alle 0:30 se no restavano a piedi...”
http://www.facebook.com/group.

Gruppi simili:

Quelli del venerdi sera al Rainbow Club di Milano http://www.facebook.com/group.
“Per tutti quelli che fino a qualche anno fa non si perdevano una serata danzereccia a base di New Wave/ Elettro/Dark/Anni80/IndieRock/Metal in uno dei locali più economici e alternativi di Milano…”

Andavo al Rainbow 
http://www.facebook.com/group.

“Purtroppo è una notizia certa, il rainbow club milano è stato demolito a luglio di quest'anno, era stato chiuso a maggio del 2008 dopo una rissa e poi mai più riaperto, nell'ultimo anno (2007-2008) dal lunedì al venerdì faceva latino americano e solo il sabato sera faceva rock!!”
http://www.facebook.com/group.

 

< short story of Rainbow Club.

 

 

 

 

 

 

< facebook groups for Rainbow Club

 

 

 

 

 

 

 

 

“Ristorante Patate, Via Vetere 9, 2000-200/”


Legno, cartone dipinto, 40 x 34cm h 17cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

patate

“Potato Restaurant, Via Vetere 9, 2000-200/”

Pine wood and cardboard, 40 x 34cm h 17cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Becco di un Papero, Corso di Porta Ticinese 74, 1994-199/”


Legno, cartone dipinto, 40 x 26cm  h 15cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

beccopapero

“Becco di un Papero Bar, Corso di Porta Ticinese 74, 1994-199/”

Pine wood and cardboard, 40 x 26cm  h 15cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Linus Club, dietro via Larga, 1994-2000”

Legno, cartone dipinto, 40 x 40cm h 20.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

linus

“Linus Club, behind via Larga, 1994-2000”

Pine wood and cardboard, 40 x 40cm h 20.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nikita Deejay:

Nel 1994 a Milano non c'erano club con serate fisse  dark, ma solo alcune molto sporadiche. Ho iniziato a cercare un locale e mi sono imbattuto nel Linus il cui gestore era molto disponibile. Ho organizzato il primo party il 24 aprile 1994. La serata è andata molto bene, così è partita una serie di serate, due venerdì al mese, fino al giugno 2000. Famosi gli Halloween Party dove mezza Italia si riversava. L'ambiente era molto amichevole e si ritrovavano tutti gli amanti del genere. Dal 1994 fino alla chiusura nel 2000 sono stato l'unico dj resident, mi aiutavano in console dal 1996 al 1997  Dj Fabio e dal 1998 al 2000 Dj Serexia. Sono stati ospitati anche dj dall'estero: Dj Antz da Losanna e Pedro e Alberto di Madrid. Una decina di band ha suonato dal vivo: fra cui Mind Drop, Vidi Aquam, Xilema, Nova, Wasteland, Flower of Sin. Le band, oltre che da Milano, provenivano da Torino, Varese, Ravenna, Trento, Roma…Il locale ha chiuso perché il gestore voleva vendere la licenza e cambiare lavoro, le serate dark sono sempre andate bene come affluenza. Purtroppo l'ha venduta a dei gestori che hanno aperto un locale di lapdance. Sono molto contento di aver vissuto questa esperienza unica, sia perché sono stato il creatore di queste serate sia perché ricordo con nostalgia l'atmosfera e l'amicizia tra i frequentatori del club.

< Nikita Deejay tells the story of Linus Club.

 

 

 

 

 

 

“Nell'aprile del 1994 Dj Nikita fonda lo storico dark-club LINUS che nell'arco di sei anni (fino alla sua chiusura totale nel maggio 2000) ha ospitato oltre un centinaio di party e una decina di concerti.” http://www.erbadellastrega.it/musica/nikita/

 

Al Linus Dark Club di Milano ci sono stato anch'io!

http://www.facebook.com/group.

< article about Linus Club.

 

< facebook group for Linus Club.

 

“Panificio, Corso di Porta Ticinese 76, 19//-2003”

Legno, cartone dipinto, 40 x 29cm h15cm.

 

 

 

 

 

panificio

“Bakery, Corso di Porta Ticinese 76, 19//-2003"

Pine wood and cardboard, 40 x 29cm h15cm.

 

 

 

 

 

Alle quattro del mattino brioches calde appena sfornate.

I poliziotti in servizio notturno prendevano la focaccia.

At 4 in the morning, warm croissant. The night shift policeman were usually taking focaccia.

“Cartoleria, Corso di Porta Ticinese 53, 19//-2010

Legno, cartone dipinto, 30 x 20 h17cm.

 

 

 

 

 

 

cartoleria

“Stationery Store, Corso di Porta Ticinese 53, 19//-2010

Pine wood and cardboard, 30 x 20 h17cm.

 

 

 

 

 

 

 

“Eco Pizza, Corso di Porta Ticinese 76, 1993-200/”

Legno, cartone dipinto, 20 x 20cm h 15cm.

 

 

 

 

 

 

ecopizza

 

“Eco Pizza, Corso di Porta Ticinese 76, 1993-200/”

Pine wood and cardboard, 20 x 20cm h 15cm.

 

 

 

 

 

 

 

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