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gioc1

portraits by anita burchardt

una partita con:

alessandra mattiazzi, anita+ede, studio:akrilico, sylvia k. e zero

90 tessere di carta, disegnate a mano, pennarelli e matite.

a game with:

alessandra mattiazzi, anita+ede, studio:akrilico, sylvia k. e zero

90 paper tiles draw by hand, colored pencils and feltpens.

Eine Partie mit:

alessandra mattiazzi, anita+ede, studio:akrilico, sylvia k. e zero

90 Kärtchen. 10 x 10 cm.

 

   

Eine Partie mit... basiert auf dem Legespiel Carcasonne. Dieses besteht aus Kärtchen, die zunächst verdeckt auf dem Tisch liegen und eins nach dem anderem von den Mitspielerinnen und Mitspielern gezogen und an passende Stellen der bereits aufgedeckten Karten angelegt werden. Auf der sich bildenden Landkarte entstehen dabei Wiesen, Straßen und Städte. Während jedes Spiels bildet sich so eine neue Geographie heraus.

Ich habe Freundinnen und Freunde gebeten das Spiel mit mir zusammen neu zu entwerfen. Dafür werden die verschiedenen Spielkartenmotive gemalt. Ein wichtiger Teil der Arbeit besteht im Prozess der Realisierung. Der Arbeitsprozess wird für eine bestimmte Zeit Teil meines sozialen Lebens und sein Ergebnis ist eine Art Repräsentation meines Umfeldes und der gemeinsamen Arbeit an diesem Projekt.

Vor allem jedoch visualisiert diese neue Version des Spiels die individuellen Vorstellungen und Assoziationen der an der Realisierung Beteiligten zu den abzubildenden Elementen der Landkarte und wird somit auch zu einer Veräußerlichung der „inneren Landschaften“ der Beteiligten.

14 3 5 37 16 15
2 4   11 12 23
6 55 17 18 24
10 28 20 19 27 13
7     40 49 29
39 38 26   29 42
21   21 32 64 46
33 45 30 34 35 36
47 52 44   43 41
54   8 62 56 53
72 74   77 58 51
66   50   57 61
65   67 63 60  
76 75 68 69 71 59
89 79 86   70 82
73 80   81 48 84
  87   83 85 78
    25 88   1

Carcassone è un gioco di gruppo. I partecipanti devono creare un paesaggio ispirato alla cittadina medievale francesce da cui prende il nome. Ogni volta che si gioca, il paesaggio sarà diverso a seconda di come saranno accostate le tessere che lo compongono. Rebecca Agnes ha inventato il suo personale Carcassone, condividendolo con alcuni compagni di gioco a cui ha affidato il compito di ridisegnare le tessere a piacimento: strade, campi, mura, case. Giocando a Carcassone, si costruisce una città fantastica, un paesaggio modulato attraverso il rapporto tra caso e strategia. Imprevedibile è la sua forma. Carcassone, per l’artista, è un pretesto, un dispositivo, un meccanismo, per fare fluire attraverso il disegno una geografia immaginaria che sia lo specchio di una relazione e di un incontro. Tra utopia, ricordo, desiderio e citazione, l’invenzione di luoghi, mappe e città, è il filo conduttore della sua ricerca. Paesaggi animati, invasi da una miriade di piccoli segni brulicanti, colorati o in bianco e nero, minuti e minuziosi, che sembrano germogliare come esseri naturali dalle forme imprevedibili, essi nascono spesso grazie all’intervento di persone a cui l’artista chiede di collaborare. Come in Una partita con. La città muta a seconda di chi la costruisce. Alla mappa si aggiungono percorsi inaspettati, ma c’è un aspetto distintivo nel lavoro di Rebecca Agnes: il disegno. L’artista lo privilegia. A volte confluisce nel ricamo o nell’animazione video. Le mappe sono degli ecosistemi in cui ogni segno è soprendentemente collegato agli altri, anche quando le tracce sono di diverse mani, come in Una partita con, giocata più volte e ogni volta reinventata. Il disegno è il mezzo più immediato per la mano, più diretto, fluido, libero, senza filtri, se si chiama dentro l’opera la mano e il pensiero altrui, ma da anche forza a un apetto peculiare del lavoro di Rebecca Agenes, la dimensione favolistica che connota le sue geografie, proiezione di sogni e desideri, mondi fantastici che sembrano in perenne mutamento.


Alessandra Pioselli

This work is inspired by a popular german board game, Carcassonne, based on tiles. "The game starts with a single terrain tile face up and 71 others shuffled face down for the players to draw from. On each turn a player draws a new terrain tile and places it adjacent to tiles that are already face up. The new tile must be placed in a way that extends features on the tiles it abuts: roads must connect to roads, fields to fields, and cities to cities.”

An afternoon I met with some friends to play that game, but instead of playing the actual game, we re-drew all the tiles of the game. We followed the structure of the original tiles, but everybody was free to choose in which way to make the drawing and what to actually draw on it.

Every time that the work is shown, the landscape changes its geography.

 

 

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