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Il mattino dell'otto marzo 2020 mi trovavo in una fattoria nel Brandeburgo, una vacanza pianificata da tempo con alcune amiche berlinesi. Mentre preparavo il caffè le news internazionali riportano della creazione della cosiddetta zona rossa in Lombardia ed in alcune altre province. Di fatto sono vietati gli spostamenti. Di DPCM in DPCM in pochi giorni tutta Italia é impermeabile, le frontiere sono chiuse. Per la prima volta nella mia esperienza i mille e passa chilometri fra Milano e Berlino divengono reali, non più una ora e mezza di volo economico e nessun controllo alla frontiera. Il mio passaporto, che da occidentale mi consente il privilegio di spostarmi liberamente in quasi tutto il mondo, é divenuto inutile. Sono a Berlino, città in cui risiedo, e posso solo guardare con angoscia quello che sta succedendo in Italia.
A posteriori é forse semplice riconoscere i processi in atto, unire i punti, e vedere che una pandemia come questa non arriva esattamente a sorpresa. Nella testa si sommano tutti i Ted Talk ascoltati in tempi non sospetti, di espertə virologhə, ambientalistə, analistə ed economistə. D'altronde i primi movimenti ecologisti cominciarono ad organizzarsi negli anni '70. E la critica al capitale é ancora precedente. Così come il femminismo. Diversi fattori fra loro si sono concatenati per determinare tale situazione. E improvvisamente ci siamo ritrovatə in un libro di Margaret Atwood dallo scenario post pandemico, come la trilogia di MaddAddam scritta nei primi anni del 2000.
"Climate Justice" é la frase che rimbalza nelle manifestazioni anti- capitaliste, anti-coloniali, ecologiste e nei movimenti recenti di #fridayforfuture e #XR (Extiction Rebellion). Ma cosa vuol dire? come applicarlo? La risposta é complessa, ma semplicemente possiamo dire che senza "salvare" le persone non é possibile salvare il pianeta. E senza farci le giuste domande, e poi accettare le risposte che ne emergono - per quanto ci possano colpire nelle nostre abitudini, usanze e tradizioni - forse la sesta estinzione non é troppo lontana, anche senza meteoriti. Non é allarmismo, é scienza.
Tornando alla mia situazione nella primavera del 2020, mi trovo di base a Berlino e mi accingo a passare i mesi successivi con miə mogliə nel nostro appartamento di Neukölln, in una città improvvisamente svuotata (da turistə e affaristə), silenziosa. Il lockdown qui é meno restrittivo che in Italia, ma comunque si sta in casa, non si incontra nessuno se non a distanza e all'aperto, e molto saltuariamente, e più che altro si attende.
Il vivere virtualmente e lavorarci non é esattamente una novità per me, avendo vissuto all'estero per 14 anni molte delle relazioni mantenute nel tempo si appoggiano alla rete, alle chat, ai messaggi. La semplicitá dello smartphone ha reso ancora più facile connettersi, rimanere vicinə nonostante tutto. Dopo la paralisi iniziale, abituatami alla nuova quotidianità, verso Aprile 2020, ho iniziato a pianificare una serie di nuovi lavori che seguissero certe "regole" e condizioni.
Innanzitutto ho deciso di utilizzare i materiali che avevo a disposizione: una tenda, 2 tovaglie datemi da mia mamma e 2 camicie da notte che appartenevano alla mia bisnonna. Queste stoffe sono divenute la basa per una serie di 5 ricami che si basano sulla cooperazione con altre persone - seppur/anche da remoto. La serie si chiama "L'umanità è scomparsa", titolo preso a prestito da un antologia di fantascienza edita da Urania. Sia le stoffe che i fili da ricamo non sono stati acquistati da me, ma mi sono stati regalati, praticamente ho utilizzato quello che avevo in casa prima del lockdown fino ad esaurimento (ad esempio specifici fili colorati).
Ad entrare nel lavoro stesso é la riflessione su cosa possa voler dire sostenibilità nella produzione artistica stessa, con particolare attenzione al riuso, e al donare ad altrə quello che non utilizziamo, favorendo la circolazione di materiali che si ricollocano lá dove sono necessari, al posto di impolverarsi in armadi e cassetti inutili ed inutilizzati.

< L'umanità è scomparsa IV - dettaglio / Humanity has disappeared IV - detail.

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ENG / Humanity has disappeared, Series of 5 embroideries on fabrics given to me by my mother, and with embroidery threads given to me by my grandmothers Velleda Verri and Fiorenzina Margotti and by my friend Steph. The work started in April 2020 and is based on remote collaboration with other people - using what I had at home before the lockdown until exhausted (for example specific colored threads). On the left < Humanity has disappeared I (detail). A series of hand-embroidered sentences in Italian on an embroidered cotton curtain, 73 x 109 cm. 2020. This is a col- lection of my personal reflections/sentences.

ITA / L'umanità è scomparsa, Serie di 5 ricami realizzati su tessuti regalatemi da mia mamma, e con fili da ricamo datemi dalle mie nonne Velleda Verri e Fiorenzina Margotti e dalla mia amica Steph. Il lavoro è iniziato nel mese di Aprile 2020 e si basa sulla collaborazione da remoto con altre persone - utilizzando quello che avevo in casa prima del lockdown fino ad esaurimento (ad esempio specifici fili colorati). A sinistra < L'umanità è scomparsa I (dettaglio). Una serie di frasi in italiano ricamate a mano su una tenda di cotone ricamata, 73 x 109 cm. 2020. Si tratta di una collezione di frasi mie personali.

 

umanita rebe agnes


< ENG / Humanity has disappeared II. Hand embroidered tablecloth, 85cm in diameter, colored threads, 2020. The embroidered designs are mine and of my partner. This circular tablecloth depicts the animals that we have seen (online) running happily in the deserted streets of the city, or simply appearing in places where they no longer go due to human presence. Ani- mals happy because men are absent. Looking at all these joyful animals, I always feel a sense of guilt, because the cities are deserted only temporarily, and sooner or later man will return to take back all the space possible. It is with my partner that I eat all meals during the lockdown, sometimes in the kitchen, sometimes in the living room or on the balcony if the weather permits.

Installation view, ARCHIVIO VIAFARINI - c/o Fabbrica del Vapore, Milan.

< ITA / L'umanità è scomparsa II. Tovaglietta ricamata a mano, 85cm di diametro, fili colorati, 2020. I disegni ricamati sono miei e dell*a mi*a partner. In questa tovaglietta circolare sono disegnati gli animali che abbiamo visto (on-line) correre felici nelle strade deserte della città, o semplicemente comparire in luoghi in cui non andavano più a causa della presenza umana. Animali felice perché gli uomini sono assenti. Guardando tutti questi animali gioiosi, mi prende sempre un senso di colpa, perché le città sono deserte solo temporaneamente, e prima o poi l'uomo tornerà a riprendersi tutto lo spazio possibile. E' con l*a mi*a partner che consumo tutti i pasti durante il lockdown, a volte in cucina, a volte in soggiorno e se il tempo permette sul balcone.

Veduta installazione, ARCHIVIO VIAFARINI - c/o Fabbrica del Vapore, Milano.

 

 

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< ENG / Humanity has disappeared III, Embroidered tablecloth 150cm diameter, 2020. Cotton, colored threads. Contributions from my family: Anita, Marisa, Lorenzo, Melissa, Emma, Irene, Bruno, Sylvia, Roberto, Helga, Rajko, Henning. My family is currently divided between Berlin, Brighton, Pavia and Rome. I have provided my family with a list of animals that "cause" the spread of viruses (Zoonosis). Respecting wild ecosystems and avoiding eating meat would be two winning strategies for eradicating many viruses. The embroidery is done on a large circular tablecloth, an element that recalls the conviviality denied by social confinement. Like a big family lunch that didn't happen in the real world, but only virtually - thanks to the internet and smartphone.

< ITA / L'umanità è scomparsa III, Disegni ricamati su tovaglia 150cm di diametro ricamata, 2020. Cotone, fili colorati. Contributi in ordine sparso dei mie famigliari: Anita, Marisa, Lorenzo, Melissa, Emma, Irene, Bruno, Sylvia, Roberto, Helga, Rajko, Henning. La mia famiglia al momento è divisa fra Berlino, Brighton, Pavia e Roma. Ho fornito ai miei famigliari un elenco di animali che "causano" la diffusione di virus (Zoonosi). Rispettare gli ecosistemi selvatici ed evitare di mangiare carne sarebbero due strategie vincenti per debellare molti virus. Il ricamo è fatto su una grande tovaglia circolare, un elemento che richiama la convivialità negata dal confinamento sociale. Come un grande pranzo di famiglia che non è accaduto nel mondo reale, ma nell'ideale grazie ad internet e allo smartphone.

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ENG / Humanity has disappeared IV Hand embroidery on an embroidered night-gown belonging to my great-grandmother Maria Fietta. Cotton and embroidery threads from my mom, my grandmothers and a friend of mine.
Having run out of almost all the cotton fabrics, I thought about using this nightgown. Through embroidery it has become a garment that carries various types of Viruses, similarly to how it happens with human beings, carriers of these invisible entities. But also a collection of people with whom, despite everything, I am always in contact.
Contributions in no particular order: Marco Pezzotta, Alessandra Mattiazzi, Giancarlo Norese, Paola Pietronave, Luca Matti, Ettore Pinelli, Giovanni Viceconte, Barbara Fragogna, Mariella Casile, Karin Andersen, Zeno Di Dio, Giorgos Papadatos, Silvia Giambrone, Elinor Lewy, Anna Brollo, Margherita Brollo, Gigi Garlati, Ettore Garlati, Alessandro Brighetti, Gi- useppe Mendolia Calella, Stefania Galegati, Alessia Armeni, Silvia Caglio, Christian Niccoli, Claudia Jung, Ya-Wen Fu, Fried Rosenstock, Daniela Di Maro, Francesca Orrù Serra, Luca Andriollo, Chris Tokunaga, Zara Audiello, Danilo Sciorilli, Giulia Cotterli, Maruska Mazza, Stefanie Schairer, María Fernanda Moscoso, Roberto Cascone, Marialuisa Bertolotti, Elise Schwentesius, Linda Azzarone, Vera Pravda, Anita Burchardt, Massimo Estero and Ilaria Biotti.

virus agnes
< ITA / L'umanità è scomparsa IV. (dettaglio) Ricamo a mano su camicia da notte ricamata appartenente alla mia bis-nonna Maria Fietta. Cotone e fili da ricamo provenienti da mia mamma, le mie nonne e da una mia amica. Esisterebbero almeno 320.000 virus potenzialmente in grado di colpire i mammiferi, a cui si aggiungono quelli che colpiscono anche altri verte- brati, invertebrati, piante, licheni, funghi e alghe. Ho chiesto ad amiche ed amici di mandarmi un disegno di un virus (reale o immaginario). Avendo finito quasi tutti i tessuti di cotone, ho pensato di utilizzare questa camicia da notte. Attraverso il ricamo è divenuta un abito che trasporta vari tipi di Virus, analogamente a come succede con gli esseri umani, trasportatori di queste entità invisibili. Ma anche una raccolta delle persone con cui nonostante tutto sono sempre in contatto.
Contributi in ordine sparso: Marco Pezzotta, Alessandra Mattiazzi, Giancarlo Norese, Paola Pietronave, Luca Matti, Ettore Pinelli, Giovanni Viceconte, Barbara Fragogna, Mariella Casile, Karin Andersen, Zeno Di Dio, Giorgos Papadatos, Silvia Giambrone, Elinor Lewy, Anna Brollo, Margherita Brollo, Gigi Garlati, Ettore Garlati, Alessandro Brighetti, Gi- useppe Mendolia Calella, Stefania Galegati, Alessia Armeni, Silvia Caglio, Christian Niccoli, Claudia Jung, Ya-Wen Fu, Fried Rosenstock, Daniela Di Maro, Francesca Orrù Serra, Luca Andriollo, Chris Tokunaga, Zara Audiello, Danilo Sciorilli, Giulia Cotterli, Maruska Mazza, Stefanie Schairer, María Fernanda Moscoso, Roberto Cascone, Marialuisa Bertolotti, Elise Schwentesius, Linda Azzarone, Vera Pravda, Anita Burchardt, Massimo Estero e Ilaria Biotti.
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